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Cate

Donne in Musica


Devo al Maestro Simona Simonini il suggerimento di scoprire e contattare la Fondazione Adkins Chiti Donne in Musica, di cui do con piacere segnalazione. Anche perchè proprio di Donne vorrei parlare, in chiave un po' personale, come per ora sembra essermi congeniale... E non tanto di donne musiciste, ma di donne generose e creative, che a me e alla mia musica hanno dato e stanno dando una bella spintarella.

Iniziamo da qui. In capo a due settimane concorrerò come compositore strumentista all'Ibla Grand Prize a Ibla Ragusa. E la bella signora in rosso, qui accanto, mia zia Maria Ida Piacentini Aliberti, è la vera animatrice - dato che ne è la mecenate - dell'iniziativa di presentare le mie opere all'attenzione di quel prestigioso contesto. Senza di lei nè Ibla nè altre iniziative sarebbero ora come ora possibili, anche solo nel pensiero. Cercherò di fare onore a tanta fiducia!

Questa signora in blu, invece, è mia madre, Silvia Piacentini Fiorentini, sorella maggiore di Maria Ida. Scrive poesie molto belle. L'unica che io conosca scritta in friulano si intitola "Vigi" e ha dato parola a un mio omonimo brano musicale, l'ultimo nato, per voce e fisarmonica: "Vigi", appunto... che attualmente è in concorso su più piazze, in particolare, a breve giro di posta, al Concorso Bruno Serri di Serramazzoni (MO).

Mia mamma non sa niente della canzone, per ora. Il suo Mac per fortuna non se la passa granchè bene, per cui non leggerà le notizie di questo post. Acqua in bocca, dunque, si capisce! ;-P

Intendo dire che mi piacerebbe farle una sorpresa, un minuscolo regalo per ringraziarla anche del suo, di sostegno, offerto a piene mani proprio mentre non capiva cosa stessi facendo intorno alla musica, nè perchè.

Spiegarlo resta una cosa poco ovvia. Cosa sto facendo intorno e dentro alla musica, dico. Ma un piccolo cenno vorrei farlo. La vedete la donna del solito Nikolay Reznichenko? Ascolta le voci di una conchiglia. Per me è iniziato tutto da lì, credo. O almeno questa immagine femminile, e i ricordi e le sensazioni che mi suscita oggi, mi fanno pensare così.

Mia madre conserva ancora la conchiglia bianca che mi regalò nel 1979 l'anziano ex-Capitano di Porto di Vela Luka (nell'isola di Curzola, nella Dalmazia oggi croata). Il Capitano era dal 1975 un buon conoscente della mia famiglia, per ragioni marittime e velistiche che prima o poi ricorderò. Ignoro se sapesse cosa avrebbe potuto significare per me sentire, anche d'inverno, a casa, la voce del mio adorato Mare Adriatico. Grazie a quella conchiglia io ho scoperto, e riscopro oggi, che quella voce del Mare era una faccenda vitale.

Un giorno dovrei raccontare anche alle mie donne qui sopra quanto quella conchiglia c'entri con la Musica. con la Musica e la Donna. Almeno secondo me.

Ne parleremo, prima o poi.

Intanto, grazie mamma, grazie zia, per tutto ciò che tra noi è stato e rimane "conchiglia".


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