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Area Proibita: volando come i pipistrelli in capo al labirinto


C'è voluta una settimana, ma siamo qui finalmente a render conto di Area Proibita, la piéce sperimentale curata da Eleonora Gregorat sulla base di un testo collettivo nato sul gruppo Facebook "Cadavre Exquis" e interpretata da Eleonora Gregorat, Fulvia Spizzo, Fabiola Faidiga, Carlotta Buiatti, Stefan Subotic, Eva Marson, con il contributo musicale di Carlotta Buiatti alla voce e di Caterina Fiorentini (mois!) alla fisarmonica.

Lo spettacolo s'è reso possibile grazie a Casa C.A.V.E. e alle magiche mani che hanno imbastito l'Energia dei Luoghi 2017, rassegna che fa riferimento specifico ai territori carsolini della provincia di Trieste e in particolare a quello del Comune di Duino Aurisina, a sua volta tra i patrocinatori dell'iniziativa presa nel suo complesso.

Area Proibita è un testo di matrice collettiva, nato sul web, secondo il principio del cumulo di spunti liberi, in cui la trama prende un andamento quantico, come il volo di un pipistrello. L'adattamento sulla scena, ricercato dapprima a tavolino da Eleonora Gregorat, poi precisato nelle prove con il contributo di Fulvia Spizzo in veste di regista e anche degli attori e dei musicisti coinvolti, ha mantenuto la sua forma collettiva anche in questa fase di lavoro, diventanto almeno in parte a se stante rispetto all'originale. E alla fine, con un rapido volo ha riportato la conclusione nelle mani di Eleonora Gregorat che, come in un labirinto, ha allacciato capo e coda del progetto in tempi strettissimi, in prossimità della prima recita, dando alla piéce la possibilità di fare una intrigante planata finale tra i corpi del pubblico.

Eh sì. perchè il laboratorio di scrittura nato sul web sotto il segno del surreale (surrealista è peraltro il gioco Cadavre Exquis), dopo aver attraversato il filtro del lavoro realizzato per la messa in scena, è diventato ancor più collettivo, avviluppando anche un pubblico reale, quello che, allo Studio Mima di Visogliano, ha accolto con calore e entusiasmo tutta la performance.

Al mio marito d'oro zecchino e ad altri amici presenti devo la testimonianza più toccante delle percezioni e sensazioni di chi stava con noi performer nell'Area Proibita, il 4 novembre: "Bellissimo. E' stato proprio un partecipare a un gioco travolgente, insieme con voi attori in scena".

Per non dire delle scoperte.

Questo gioco dell'assurdo è stato - fin dal testo originale - ambientato nel duro e reale territorio di Woomera e Maralinga, nell'Outback meridionale australiano, cioè nei territori destinati - a cavallo tra gli anni '50 e i '60 - a tests nucleari gestiti dal Regno Unito. Molte persone del pubblico della piéce, ma pure io stessa prima di avvicinarne il testo, ignoravano del tutto la storia vera di quel territorio. Trovate qui qualche notizia in proposito, per cominciare a esplorarla.

Come in ogni gioco di accumulo, il labirintico viaggio che ha portato questa narrazione fuori da Facebook e dentro al visoglianese regno della strepitosa Mima (che tra l'altro ci ha nutriti generosamente durante le prove, con memorabili caffè e una pastasciutta che è rimasta negli annali), l'uscita dal labirinto di volo dei pipistrelli surrealisti è stata soprattutto ritrovata nell'incontro fruttuoso tra talenti e persone.

Esemplari nella loro energica presenza le "matrone" della scena: Eleonora Gregorat, Fabiola Faidiga e Fulvia Spizzo. Accuratissimi gli effetti visivi e sonori, curati da Eva Marson, che a sua volta è stata ben efficace in scena nei veri momenti chiave della storia: l'apertura e il finale. Misterioso e disorientante Stefan Subotic, nel personaggio di "Metrogallo improvvisante sul tema della Sirena" e inquietante Pseudo-Amleto post-atomico nella chiaroscura coda dello spettacolo. E infine bellissima, straordinaria, Carlotta Buiatti, attrice, cantante, vera nativa performer nel suo incarnato di "proiezione femminile di Redingote" (sic Eleonora Gregorat), Redingote che secondo me è diventato - dentro ai panni di Carotta - il personaggio più adorabile della vicenda. Grazie a Carlotta per la condivisione della musica che ci ha accomunate, non solo nel finale duetto di Villotta che mi ha riportato alle mie radici friulane, ma anche nello spirito del nascosto backstage, che abbiamo condiviso per quasi tutto lo spettacolo.

Da parte mia, ho da raccontare almeno questo: il riflesso musicante che mi era stato chiesto di far baluginare dalla mia fisarmonica era quello della savant Mrs. Lanfair. Grazie a ciò che si iniziato a narrare di lei son stata risucchiata in un pazzo volo, dove ho dovuto lasciar accadere in scena quel che non ho mai pensato di far accadere. La musica ha volato dove voleva, dalla melodia al rumore, dal suono pensato all'urlo strappato alla rabbia. Come un pipistrello. Questo non si può osare dappertutto. Nell'Area Proibita, sì.

Ecco qui le foto dell'immancabile e portentoso Beppe Piras, cui tutti siamo grati, ma io più di tutti per la sorpresa della sua presenza.

Presto renderò disponibili anche le tracce audio-video "rubate" da Giorgio Favet, il mio marito d'oro zecchino.

Grazie di cuore a tutti quanti.


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